Pianta originaria dell'Africa
e delle regioni calde dell'Asia, coltivata da lungo tempo come specie orticola
aromatica in Italia e in vari Paesi europei. Si conoscono diverse varietà
a foglie di forma differente o ad aroma più o meno forte. Appartiene alla
famiglia delle
Labiatae-Lamiaceae.
GENERALITÀ
Specie
erbacea annuale, arriva con le sue infiorescenze anche a 1 m d'altezza. Il
fusto, eretto, di solito è abbastanza
ramificato.
Le foglie sono opposte, picciolate, a
lamina ovale, intere, a margine seghettato.
I fiori
sono raccolti in un'infiorescenza racemiforme con i singoli fiori disposti in
verticilli. Come in tutte le Labiatae, hanno una forma caratteristica: calice a
tubo terminante a denti, corolla divisa in due labbra, superiori e inferiore. La
corolla è di colore bianco.
I frutti sono
degli acheni nerastri, ovali, lunghi un paio di
cm.
Per scopi terapeutici si utilizza l'intera
pianta fiorita (a esclusione delle radici) o le sommità fiorite e le
foglie.
Pianta di BasilicoIMPIEGO
TERAPEUTICO
Coltivata da tempo in Egitto, in
Grecia, a Roma, conosciuta dai botanici del Medioevo, questa pianta ha
cominciato a venir utilizzata per scopi terapeutici solo in epoca piuttosto
recente. Nei paesi tropicali e subtropicali, dove è oggi pure coltivata,
serve per allontanare le zanzare e altri insetti succhiatori di
sangue.
Si riconoscono al basilico proprietà
antispastiche, stimolanti, stomachiche, diuretiche. Viene pertanto consigliato
nell'emicrania, nei mal di testa d'origine nervosa, nell'atonia dell'apparato
digerente, nelle vertigini, nelle flatulenze e nelle coliche. Per le malattie
spastiche dell'apparato respiratorio il basilico sembra esercitare le sue
virtù anticongestizie e spasmolitiche; è soprattutto indicato
nelle bronchiti asmatiche e asmatiformi.
Sono
inoltre note le sue proprietà galattofore e antisettiche. Come diuretico
viene impiegato nelle nefriti, nella gotta e
nell'idropisia.
Il basilico, pianta essenziale
nella cucina ligure, oltre alle proprietà aromatiche possiede
virtù salutari importanti soprattutto per le funzioni digestive: è
uno stimolante e calmante al tempo stesso, riducendo i crampi e attivando la
secrezione dei succhi gastrici.
Il suo olio
essenziale, principio aromatico e terapeutico ha proprietà
antisettiche.
PREPARAZIONI
-
Uso interno: si utilizza l'infuso di foglie secche e di sommità fiorite.
L'infuso va preparato con 30 g per litro di acqua bollente. Si lascia a macero
per 10 minuti, indi si filtra e si lascia raffreddare a 40-50°. Si beve una
tazzina d'infuso dopo i pasti principali per facilitare la digestione e
attenuare gli spasmi gastrointestinali.
-
Uso esterno: si utilizza il decotto, che si prepara con 60 g di foglie o
sommità secche finemente triturate. Si lascia bollire per 10 minuti. Si
lascia raffreddare a temperatura ambiente. Si filtra o si decanta. Si utilizza
per fare sciacqui e gargarismi in caso di infiammazioni alla bocca e alla gola,
come disinfettante e come correttivo
dell'alito.
- Uso cosmetico: si utilizzano
indifferentemente le foglie, le sommità fiorite o la pianta intera secca
per fare bagni tonificanti e deodoranti. Si prende a tal scopo una manciata
delle parti della pianta sopraindicate, triturate e poste in una tela; si forma
un sacchetto e si lega. Questo sacchetto contenente basilico s'immerge
nell'acqua ben calda del bagno e si lascia a macero per 10 minuti, agitando per
facilitare l'estrazione. Si fa il bagno, immergendosi per 10 minuti e
massaggiando lentamente la pelle del
corpo.
RACCOLTA E
CONSERVAZIONE
Il basilico si raccoglie da piante
coltivate, non essendo pianta spontanea della nostra
flora.
Si raccolgono tutte le parti utili per scopi
terapeutici e cosmetici al momento della fioritura. Le sole foglie possono
essere raccolte anche prima. Il basilico va a fiore da giugno ad agosto. Si
recidono le parti con una forbice, in giornate asciutte, quando la rugiada
è scomparsa.
Si pongono a essiccare in
locale ben aerato, all'ombra, disponendole in sottile strato su graticciati o
grandi setacci a maglie larghe. La pianta secca va conservata in sacchetti di
carta chiusi o in vasi di vetro scuri. In quest'ultimo caso bisogna controllare
frequentemente lo stato di conservazione per evitare fermentazioni o
muffe.
Il basilico, pianta e foglie, va rinnovato
ogni anno. Coltivare il basilico è cosa assai semplice così in
terra come in vaso. Si può operare tanto la semina diretta quanto il
trapianto. Il semenzaio va preparato in febbraio-marzo, in luogo protetto. La
posa a dimora va fatta ad aprile, ponendo 20-30 piante per metro quadrato:
più le piante sono rade, più si
sviluppano.
La semina diretta va fatta quando
è ormai scongiurato il pericolo di gelate
notturne.
Il basilico, pur non essendo pianta
particolarmente esigente, preferisce terreni sciolti e grassi. La migliore
posizione è quella di pieno sole; le irrigazioni periodiche non devono
essere troppo frequenti: è sufficiente dare acqua una volta alla
settimana, nella stagione calda.
Nelle coltivazioni
su larga scala per l'industria conserviera e per l'estrazione dell'olio
essenziale si è soliti sfruttare al massimo la produzione, operando 2-3
sfalci di sommità fiorite per anno.